Giorgio e le Magiche Fruste di Romagna
La nostra storia

Racconto della storia del gruppo

Folk Romagnolo e Fruste

DANZE FOLK ROMAGNOLE: sono una diciplina di ballo riconosciuta dal C.O.N.I. e comprendono Valzer, Mazurca e Polca. Vengono più comunemente chiamate “Liscio Romagnolo” perché è proprio in Romagna che si sono affermate come balli dominanti ed è qui che sono state personalizzate attraverso anni di pratica.
La loro origine però non è romagnola: il Valzer è nato in Austria, la Mazurca e la Polca in Polonia. Il liscio di Romagna è nato alla fine del 1800 dal violinista romagnolo Carlo Brighi detto Zaclen, compositore e capo di un’orchestra da ballo molto rinomata in quel periodo.
Si è poi diffuso grazie al talento e alla passione di Secondo Casadei (1906-1971), nominato Re del Liscio e lo Strauss della Romagna; la sua orchestra, nata nel 1928, si tramanda musica da ballo di generazione in generazione.
Valzer, Mazurca e Polca nel 1850 si ballavano lisci, è solo dal 1880 al 1900 che abbiamo una particolare rivoluzione, perché sono di questo periodo i personaggi che hanno avuto maggior rilievo nella trasformazione di questi balli.
Essi risiedevano nel cosiddetto “Triangolo del Folklore”: Forlì, Faenza e Ravenna.
In questo insieme di variazioni abbiamo anche qualche passo proveniente dai balli Moscati: il valzer era tutto liscio, veniva girato a destra e sinistra con qualche passo doppio, la Mazurca era liscia con qualche saltata a destra e la Polca, prestandosi di più alle variazioni, vedeva cadenzature, passi doppi e variazioni tratte del Bergamasco e dalla Monferrina, simile all’attuale saltata a sinistra.
Dal 1900 al 1940 si evolve lo stile e nascono nuovi passi saltati; si balla nelle aie, nei carnevali e nei circoli, che iniziano a diffondersi nelle zone di Faenza e Ravenna ed costituiscono punti di incontro per i ballerini della zona.
Fino al 1945 non ci sono molti cambiamenti, poi dopo la guerra mondiale si perdono alcune variazioni, ma dal 1960 abbiamo i primi segni di ripresa.
Dal 1965 al 1967 si ritrovano variazioni perdute e nasce un nuovo sistema di ballo, quasi schematico, costruito sulla vecchia linea ma con nuove variazioni, con una divisione delle parti musicali e con una nuova concezione di accompagnamento. Nel 1969 nascono i primi gruppi di ballo e inizia il rinnovamento del Folklore Romagnolo.
Ricordiamo nel 1975 la prima edizione delle “Basi Scritte del Ballo Romagnolo” e nel 1980 la seconda edizione delle “Basi Scritte del Ballo Romagnolo e Sistemi di Accompagnamento”.
Nel 1981 la prima edizione delle Basi Ufficiali di Danze Folk dell’Associazione Nazionale Maestri di Ballo. Oggi abbiamo ancora una evoluzione di questa danza e ancora tante pagine di storia che dovremo ancora scrivere attraverso i nostri giovani che saranno il futuro dell'innovazione del Folk Romagnolo.

tratto dal libro del M° Gianpiero Cicognani

Folk Romagnolo e Fruste

FRUSTE: Si dice che lo schioccare della frusta derivi dal lontano quarto secolo a.C., quando una tribù francese, che già conosceva l’uso della frusta, si stabilì in Romagna.
Questa tribù era originaria di Perpignan ed è per questo che il manico della frusta viene chiamato in dialetto “parpignan”.
Inizialmente la frusta veniva utilizzata per guidare i buoi nei lavori dei campi, poi divenne supporto per accompagnare allegre e spensierate canzoni durante i viaggi a bordo dei carri trainati dai buoi e col passare degli anni il suo utilizzo si evolse sempre di più sino ad essere utilizzata per accompagnare musiche Folk Romagnole e diventare uno dei simboli della nostra tradizione.
Il ciocco della frusta viene prodotto dalla parte terminale della corda detta “s’ciocchino” che supera il muro del suono (circa 1.200 chilometri orari).
E’ da questo che prendono il nome gli “s’ciucaren”, schioccatori di frusta che accompagnano musiche tipiche della nostra Romagna portando sempre allegria e buonumore.

Folk Romagnolo e Fruste
Folk Romagnolo e Fruste

19/05/2007